Opg, Patriarca “Domani si chiude una pagina vergognosa”

Dai parlamentari

Nessun nuovo rinvio, dal 31 marzo tutte le Regioni italiane devono attrezzarsi per superare gli ospedali psichiatrici giudiziari. Dei 700 detenuti nei sei Opg italiani, ben 450 entreranno nelle Rems, Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, moderne strutture di presa in carico degli ormai ex internati. La Regione Emilia-Romagna è pronta per l’inaugurazione dei nuovi spazi. “Domani è una giornata storica – dice il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, da tempo impegnato su questi temi – Chiudiamo davvero una pagina vergognosa per il nostro Paese”. Ecco la sua dichiarazione:

“Non tutti forse se ne saranno accorti, ma domani, martedì 31 marzo, sarà una giornata storica. Non c’è stato alcun nuovo rinvio nel Piano di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, già slittato tre volte negli ultimi due anni. Non si tornerà indietro e, se necessario, scatteranno i commissariamenti per quelle realtà che, al !° aprile, non avranno predisposto né un piano di superamento degli OPG, né una fase di transizione. Chiudiamo davvero una pagina vergognosa per il nostro Paese, quella dell’internamento dei malati mentali. Ad oggi sono ancora in funzione, in Italia, 6 ospedali psichiatrici giudiziari, uno dei più noti proprio nella vicina Reggio Emilia. I detenuti sono 700, di questi 450 entreranno nelle nuove REMS, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Il problema più urgente da risolvere ora riguarda in particolare le persone che non hanno più famiglia e gli internati stranieri (circa 130 persone).
Una sfida che l’anno scorso – ero relatore del provvedimento per la Commissione Affari sociali della Camera – lanciammo come Pd, rinnovando la scadenza per solo un anno, rinvio contestato dalle opposizioni che chiedevano due anni e più. Ebbene oggi possiamo dire che quella sfida è stata vinta, anche se il cammino intrapreso dovrà essere completato. L’Emilia Romagna è pronta per l’inaugurazione dei nuovi spazi, altri territori avranno ancora bisogno di alcuni mesi. Assieme alla nostra, infatti, sono nove le Regioni davvero pronte a questa svolta, con strutture alternative già ultimate. Per le altre si prevedono piani alternativi fino alla avvenuta ultimazione delle Rems. Per altre Regioni si avvicina il commissariamento. Ma il percorso è solo iniziato: oltre alla realizzazione delle REMS, infatti, occorre ampliare gli strumenti di collegamento con la società e abbattere le barriere che tuttora esistono nei confronti della salute mentale, occorrerà predisporre programmi individualizzati che siano davvero tali, e, nei territori, rafforzare i servizi di welfare e le alleanze tra i servizi dei Dipartimenti di salute mentale (che hanno bisogno di più risorse ) le famiglie e il Terzo settore. Casa, lavoro, strutture di accompagnamento sono le parole chiave per aprire una stagione nuova per il disagio mentale. Il rischio paventato dagli operatori e dalle associazioni è che l’affidamento alle REMS diventi l’unica risposta alle persone inferme di mente. Le REMS devono essere una soluzione residuale. Non sarà facile, ma è questa la nuova sfida da raccogliere”.

(fonte immagine: laprovinciadivarese.it)