Dl Ilva, Vaccari “Così si tutelano lavoratori, indotto e cittadini”

Dai parlamentari

“Ridare speranza ai lavoratori e all’imprese dell’indotto e restituire il diritto al futuro ai cittadini”: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente, è intervenuto oggi in Aula per esprimere la dichiarazione di voto del Partito democratico a favore della conversione in legge del dl relativo all’Ilva di Taranto.

“Vorremmo che, domani, a questo proposito, si parlasse di un Governo e di un Parlamento che si sono caricati la loro parte di responsabilità per tutelare e promuovere un settore produttivo strategico per gli interessi del Paese, accanto a un’opera straordinaria di risanamento ambientale e di riqualificazione urbana”: con queste parole, che superano le polemiche dell’oggi per guardare al domani, il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente, è intervenuto in Aula per esprimere la dichiarazione di voto del Partito democratico a favore del decreto sull’Ilva di Taranto. La questione, com’è noto, è particolarmente complessa perché il gruppo industriale in questione, pur in grave crisi economica (dal 2013 è sotto commissariamento straordinario), rappresenta il più grande polo siderurgico europeo, con una capacità produttiva di 8 milioni di tonnellate di acciaio, a cui lavorano, tra diretti e indotto, oltre 16mila addetti e che, in passato, ha provocato gravissimi danni alla salute e all’ambiente delle zone circostanti. “Questo provvedimento – ha detto il senatore Vaccari – non è la panacea per tutti i mali, ma, io credo, possa davvero rappresentare quella svolta tanto attesa perché consentirà la continuità produttiva e occupazionale dell’intero gruppo Ilva, il risanamento ambientale dello stabilimento di Taranto e l’avvio degli investimenti per l’ammodernamento tecnologico e gli investimenti impiantistici, a cominciare dagli alti forni”. Con il decreto, infatti, se da una parte rimane fissato all’agosto 2016 il termine ultimo per l’attuazione delle disposizioni Aia (Autorizzazioni integrate ambientali), dall’altra vengono sbloccate ingenti risorse che vengono messe a disposizione dell’amministrazione straordinaria del gruppo industriale, a cominciare da quelle già sequestrate ai precedenti proprietari, i Riva, dalla procura di Milano. “Si tratta di misure – ha spiegato Stefano Vaccari – funzionali alla prospettiva futura di cessione e di fitto dell’Ilva a una Newco, che potrà vedere la luce a valle dell’iniziativa promossa dal Governo già nel cosiddetto decreto Sblocca Italia e che verrà rafforzata nel decreto sullo Sviluppo e investimenti, con cui prende vita la Società per azioni per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese italiane, che proprio con Ilva troverà, con buona probabilità, la sua prima applicazione”. “Lo sforzo che il Pd ha fatto – ha concluso Vaccari – non è stato tanto orientato al particolare, ma a tenere assieme la complessità delle soluzioni proposte, contribuendo a migliorare questo provvedimento per ridare non solo una speranza ai lavoratori, alle imprese dell’indotto dell’Ilva, ma anche a restituire il diritto al futuro ai cittadini di Taranto e dei comuni pugliesi che hanno subito, per troppo tempo, i danni indotti da un conflitto non governato tra sviluppo, lavoro, salute e ambiente”.

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