Vaccari “Aumentare controlli sui privati, ma la ricostruzione è sana”

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Si sono concluse nella tarda mattinata di oggi, a Modena, le audizioni della Commissione Antimafia che tra lunedì 16 e martedì 17 febbraio ha fatto tappa a Reggio Emilia e Modena, le due province maggiormente interessate dall’inchiesta Aemilia che ha decapitato un’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetista. Ecco il commento del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia, a conclusione di questa due giorni di audizioni:

«Siamo naturalmente e doverosamente molto preoccupati dal quadro delineato dagli esiti dell’inchiesta Aemilia, ma, dobbiamo anche dire con altrettanta chiarezza che, dopo aver sentito tutti i soggetti che hanno lavorato in questi anni, la ricostruzione post-sisma nelle nostre terre è sostanzialmente sana. Dopo le audizioni di stamattina, infatti, è emerso chiaramente come il lavoro coordinato dalla struttura commissariale assieme al comitato istituzionale ha prodotto, fin dal primo momento, una imponente attività di contrasto in modo da evitare il rischio di infiltrazioni mafiose nelle imprese coinvolte nella gestione dell’emergenza prima, e nella ricostruzione poi. Un dato su tutti: tra tutti i soggetti imprenditoriali che hanno lavorato in questi due anni e mezzo dal sisma si sono riscontrate solo lo 0,6% di imprese colpite da interdittiva antimafia, per la maggior parte concentrate nei ranghi dei sub appaltatori. Questo certo non deve far abbassare la guardia, anzi, ma, al contempo, ci consente di dire che serve concentrarci ora sulla filiera dei lavori della ricostruzione privata, dalla progettazione all’esecuzione dei lavori, guardando al tanto lavoro che ancora abbiamo davanti con maggiore convinzione e determinazione. Anche da parte dei sindacati e delle associazione d’impresa è emersa, in modo chiaro, la stessa volontà di agire con rinnovata determinazione per contrastare e smantellare il radicamento della criminalità organizzata nell’economia della regione, attraverso la promozione di un nuovo patto regionale per la legalità e per farlo diventare norma nazionale. Perché è ormai palese per tutti che le mafie sono un cancro che mina alle fondamenta il nostro sistema economico perché concorre con esso in modo illegale e sleale. Infine, per quanto riguarda il Comune di Finale Emilia e’ doveroso precisare che non c’è alcuna richiesta in corso di commissariamento, ma solo la dovuta acquisizione di informazioni da parte del prefetto a seguito dell’ordinanza che ha coinvolto un funzionario del Comune stesso. Al sindaco la mia vicinanza e solidarietà perchè sono convinto che saprà fornire tutti i chiarimenti che saranno necessari.».