Editoria, on. Ghizzoni “Stanziare contributi in attesa della riforma”

Dai parlamentari

La parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni è firmataria di un emendamento al dl Milleproroghe che stanzia oltre 50 milioni di euro per il 2015 per rifinanziare il Fondo per l’editoria, in modo da garantire, in attesa della riforma complessiva del settore, una boccata d’ossigeno alle tante testate, locali e nazionali, che si trovano sull’orlo della chiusura.

Una boccata d’ossigeno per le imprese editoriali, sia locali che nazionali, in attesa che la riforma complessiva del sistema possa garantire un sostegno, da parte dello Stato, con criteri trasparenti ed equi, al pluralismo informativo: la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni è firmataria, assieme ai colleghi della Commissione Cultura della Camera, di uno specifico emendamento al dl Milleproroghe che punta a stanziare poco più di 50 milioni di euro per rifinanziare, per l’anno in corso, il Fondo per l’editoria. “Sono risorse fondamentali per garantire un po’ di respiro a tante piccole aziende editoriali che, in questo momento, sono sull’orlo della chiusura – spiega Manuela Ghizzoni – Infatti, dopo anni di gestione scandalosa dei fondi, si è decisa una stretta improvvisa e draconiana tanto che, ad esempio, nel 2013 sono stati tagliati fondi che le aziende avevano già messo a bilancio”. La situazione – soprattutto tra le piccole imprese editoriali cooperative, diocesane e del terzo settore – è drammatica: solo l’anno scorso, hanno chiuso una quarantina di testate e altre sono sull’orlo del baratro. “Con questo emendamento – continua Manuela Ghizzoni – cerchiamo di garantire risorse per il 2015 in modo da poter giungere alla riforma complessiva del sistema sulla quale, da mesi, come Commissione Cultura, siamo impegnati in audizioni e confronti. In tutta Europa, pur con modalità diverse, il pubblico sostiene il pluralismo dell’informazione, da considerarsi un bene prioritario alla stregua dei servizi sociali o del trasporto pubblico. Non crediamo, come i fautori del liberismo sfrenato sostengono, che il mercato da solo possa determinare la sopravvivenza delle testate più meritevoli. L’informazione plurale – conclude Manuela Ghizzoni – non è un prodotto qualsiasi del mercato globale, ma un bene da tutelare. E’ sul come che dobbiamo interrogarci e decidere, per garantire equità, trasparenza e tutela di chi garantisce un servizio ai propri lettori”.

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