Banche, Vaccari “No status quo, ma per le Popolari riforma condivisa”

Dai parlamentari

“Nessuna difesa dello status quo o degli attuali modelli di governo e di rappresentanza delle Popolari, ma la richiesta di avviare un confronto serrato, anche a livello parlamentare, per giungere a riforme condivise, realmente efficaci nel consentire a tali realtà di proseguire nel loro indispensabile ruolo nell’economia dei nostri territori”: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari interviene, insieme al collega Pd Francesco Russo, sulla riforma delle banche Popolari e sottolinea la necessità di non disperdere l’azione che, in questi anni, tali istituti hanno portato avanti nell’esercizio del credito tradizionale. Ecco la sua dichiarazione:

“Riformare il sistema delle banche popolari italiane è un obiettivo condiviso, un passaggio necessario in prospettiva di un’armonizzazione nel sistema europeo, che era già in preparazione. Ci chiediamo, però, se la forma del decreto legge sia la più appropriata e se vi siano effettive ragioni di urgenza. Le banche popolari agiscono in maniera capillare sui territori e dedicano la maggior parte della loro attività all’esercizio del credito tradizionale, con un’attenzione particolare ai bisogni dei territori di insediamento, delle piccole e medie imprese, e tra queste mettiamo anche le imprese sociali e le organizzazioni del Terzo Settore, e più in generale delle famiglie. Alcuni dati evidenziano che le banche popolari in Italia erogano tra un quarto e un terzo del totale dei crediti concessi dal sistema bancario nazionale. Prevedere con un decreto legge di modificare aspetti sostanziali di questo sistema bancario dal passato ultracentenario, senza aver preventivamente avviato un momento di confronto tra le parti, facendo tesoro del lavoro di approfondimento già avviato, desta in noi più di qualche preoccupazione. Nessuna difesa, dunque, dello status quo o degli attuali modelli di governo e di rappresentanza delle Popolari, ma la richiesta di avviare un confronto serrato, anche a livello parlamentare, per giungere a riforme condivise, realmente efficaci nel consentire a tali realtà di proseguire nel loro indispensabile ruolo nell’economia dei nostri territori. Ci auguriamo che si possa recuperare questo spazio di agibilità al di là dei tempi dettati dallo strumento scelto per portare avanti la riforma”.