Dismissione ferrovia, Venturelli e Forghieri “Un’occasione storica”

Modena

“La soppressione della linea ferroviaria storica ci pone davanti ad una delle sfide più stimolanti che un’Amministrazione possa essere chiamata ad affrontare: ripensare un intero pezzo di città. Un’occasione che dobbiamo affrontare con concretezza e lungimiranza, tenendo innanzitutto conto delle tipicità delle zone attraversate dal vecchio tracciato, individuando interventi che coerentemente con un’idea di città smart producano soluzioni fruibili per i cittadini, ambientalmente sostenibili e concretamente realizzabili in un contesto come quello attuale” È quanto sottolineano i consiglieri Federica Venturelli e Marco Forghieri nel presentare l’ordine del giorno del Gruppo consiliare Pd legato ai possibili interventi conseguenti la dismissione della linea ferroviaria storica. Ecco la loro dichiarazione:

«Il passaggio sul tracciato storico dell’ultimo treno avvenuto sabato scorso, 29 novembre, segna l’inizio della riprogettazione di una parte di città di cui le generazioni presenti saranno le prime a usufruire. La dismissione della linea ferroviaria storica costituisce infatti la premessa per la più importante innovazione urbanistica degli ultimi decenni: per la prima volta dopo 155 anni due parti e diversi quartieri della nostra città torneranno almeno dal punto di vista della pianificazione urbana a “darsi la mano”, considerando che le origini di quel tracciato ferroviario risalgono appunto a un trattato del maggio 1851 e la conclusione dei lavori al 1859. Un’occasione che dobbiamo affrontare dunque con concretezza e lungimiranza, tenendo innanzitutto conto delle tipicità delle zone attraversate dal vecchio tracciato, individuando interventi che coerentemente con un’idea di città smart producano soluzioni fruibili per i cittadini, ambientalmente sostenibili e concretamente realizzabili in un contesto come quello attuale. Fra le priorità invitiamo la Giunta a predisporre una connessione infrastrutturale fra l’ormai ex tracciato ferroviario e la città circostante che tenga conto delle esigenze legate alla cosiddetta mobilità dolce e della messa in sinergia dei nuovi spazi con l’abitato esistente in modo da minimizzare eventuali problemi di traffico e viabilità. Diverse sono infatti le infrastrutture di pubblica utilità che potranno avvantaggiarsi di tale mutamento, dal polo scolastico Leonardo al parco Ferrari sino al cimitero San Cataldo, altrettante daranno le strade interessate, anche di rilevante importanza. Senza dimenticare che due quartieri ritroveranno quella continuità territoriale senza più ostacoli e confini che consentirà di meglio mettere in relazione queste due realtà sia sotto il profilo economico, che sotto quello delle relazioni sociali. Anche per questo associazioni, cittadini e lo stesso Consiglio comunale dovranno essere coinvolti già dalla fase di progettazione per consentire una più ampia e sentita partecipazione ad uno percorso che inevitabilmente modificherà il volto di Modena».