Palma Costi “Una Regione donna. Legge di parità, lotta alla violenza”

Elezioni regionali

Dalla prima rete in Provincia per far emergere il sommerso delle violenze domestiche, alla legge regionale sulla parità prima in Italia. Un impegno quotidiano che parte da lontano per raccogliere fino in fondo la sfida della democrazia paritaria: la candidata Pd al Consiglio regionale Palma Costi in occasione del 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne. Ecco la sua dichiarazione:

«La violenza contro le donne non è un’emergenza improvvisa. Ma è un fenomeno che viene da molto lontano e va combattuto prima di tutto spezzando il silenzio e la solitudine. Per questo già quando ero Assessore alle Pari opportunità, nel 2007, ho convocato il primo tavolo provinciale presso la Prefettura con le associazioni femminili, Ausl, forze ordine per coordinare i diversi soggetti che venivano a contatto di situazioni di violenza alle donne. Perché il fenomeno, spesso mascherato da incidenti domestici, cadute dalle scale, ecc. uscisse dal sommerso. Il protocollo è stato assunto nelle prassi dal Ministero degli Interni e rilanciata su tutto il territorio nazionale. Ora ci sono corsi per operatori e dialogo tra i diversi attori. A Modena è stato aperto il primo centro di assistenza agli uomini che vogliono uscire dalla violenza. Il grande lavoro delle consigliere di parità per educazione alla parità di genere. Il finanziamento dei centri antiviolenza. Ma il salto di qualità nella nostra Regione credo che sia rappresentato dalla prima legge sulla parità e contro la discriminazione di genere, approvata dall’Assemblea Legislativa grazie al lavoro collettivo delle consigliere regionali. Perché non si può pensare ad un cambiamento culturale e della società senza adeguate politiche di genere. Tra i principali temi affrontati dalla nuova disciplina ci sono quelli della rappresentanza di genere nel sistema elettorale regionale e, per quanto possibile, nei consigli d’amministrazione delle società, le politiche contro la violenza alle donne e per l’assistenza alle vittime, mettendo al centro l’azione dei Centri anti-violenza e dei diversi operatori che si trovano sul territorio. Il ’900 ci ha consegnato il più grande processo di cambiamento della storia: quello della liberazione delle donne. Noi tutti e tutte abbiamo oggi il dovere di raccogliere fino in fondo la sfida della democrazia paritaria e della effettiva parità tra uomini e donne. Riaffermare e rendere fruibile il diritto di tutte le donne alla dignità e alla libertà personale richiede un impegno costante e quotidiano a 360 gradi. Solo così possiamo sperare di non dover più inorridire di fronte alla violenza e ai femminicidi».