Castelfranco, Benuzzi “Non potevano che buttarla in caciara”

Comunicati

Ecco la dichiarazione di Matteo Benuzzi, per conto del Gruppo consiliare Pd di Castelfranco Emilia, sulla seduta del Consiglio comunale della sera di giovedì 6 novembre, incentrata sui temi della sanità e tenutasi presso le scuole Marconi:

La seduta del Consiglio Comunale di giovedì 6 novembre si è svolta presso la mensa delle scuole Marconi per consentire, come concordato nella Commissione Capigruppo, al più elevato numero possibile di cittadini di presenziare visto che il tema principale all’Ordine del Giorno era la sanità castelfranchese ed in particolare il progetto di riqualificazione del Regina Margherita. Dopo un inizio relativamente tranquillo abbiamo assistito ad una serie di commenti ad alta voce provenienti dal pubblico presente e a richieste, non, ammissibili, di intervento nel dibattito. Nonostante l’esplicita richiesta da parte del Presidente del Consiglio affinché i Consiglieri intervenissero per fare cessare questi comportamenti (visto che nella Commissione capigruppo si erano loro stessi a dichiarare che avrebbero portato molti cittadini) la Consigliera e Capo Gruppo della Lega Nord Girotti ha esplicitamente e volutamente sobillato e incitato con violenza i presenti sollecitando il Presidente del Consiglio a non rispettare il regolamento del consiglio comunale e chiedendo di dare la parola ad un cittadino presente in sala. Il Presidente del Consiglio comunale, dopo che il Consigliere Girotti ha preso parola senza averne ricevuto facoltà, alzandosi in piedi con atteggiamenti assai poco eleganti e che non sono degni di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, ha dovuto sospendere temporaneamente la seduta per riuscire a riottenere l’ordine. Alla ripresa dei lavori tutti i Consiglieri di opposizione hanno abbandonato irresponsabilmente il Consiglio Comunale affermando che non c’erano le condizioni politiche per proseguire. Appare evidente che si è voluto appositamente creare una situazione di caos per poi poter dire che non si rispettano le regole democratiche e che non si vogliono ascoltare i cittadini. Niente di più falso. Quando ci si siede al tavolo con la proposta di riavere l’ospedale di venti anni fa, mentre dall’altra parte si propone un progetto costruito sui bisogni sanitari nuovi della popolazione, non può che essere così.

In sintesi il progetto proposto dalla Ausl e dal Policlinico prevede l’apertura di un Ospedale di Comunità con 20 posti letto; un hospice con 15 posti letto; una Casa della Salute con un aumento del 30% di tutta la diagnostica e la specialistica (raggi, tac, ecografie…ecc.ecc.) e con una medicina di gruppo; una assistenza per emergenza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, in ospedale a Castelfranco con medici e infermieri, e 118 tutti i giorni dell’anno in partenza sempre da Castelfranco; un aumento della chirurgia anche con specialisti del Policlinico che vengono ad operare a Castelfranco (es. : chirurgia della mano e ortopedia, chirurgia generale, chirurgia oculistica e vascolare, fisiatria, urologia, neurologia, otorino, pneumologia, dermatologia); Il mantenimento del servizio di terapia antalgica di rango provinciale e il mantenimento di tutti i servizi distrettuali (centro prelievi, centro di salute mentale, sert, cup, neuropsichiatria infantile, consultorio…). E infine un investimento di ristrutturazione dell’intero ospedale per 7 milioni di euro, provenienti da finanziamenti regionali e nazionali.

Le opposizioni hanno scelto da tempo la via dello scontro fine a se stesso, prova ne è anche il fatto che ieri sera sono uscite prima del confronto, non solo con il Sindaco e la Giunta, ma anche con i consiglieri comunali. Ad arte hanno portato il pubblico per far saltare il consiglio comunale e raggiungere quindi il loro obiettivo mediatico. Di certo con buona pace della democrazia di cui il Consiglio comunale è la massima espressione. Peraltro non votando anche le altre delibere successive su Cà Ranuzza e protezione civile. Non hanno partecipato alla visita a Forlimpopoli, e chi lo ha fatto, solo un consigliere di minoranza, lo ha fatto in modo strumentale per poi trovare visibilità il giorno successivo sulla stampa. L’Amministrazione ha svolto già diversi incontri sul progetto sanitario, incontrando oltre 500 cittadini, e ovviamente, c’era chi era d’accordo e chi no, ma sempre nel confronto civile e rispettoso. Il progetto andrà avanti, non ci possiamo permettere di stare fermi, di non cogliere questa opportunità e vedere chiudere quello che c’è perché non più al passo con i tempi. Il progetto ci permette di stare al passo e offrire maggiori servizi ai cittadini.

(Fonte immagine:  Wikimedia Commons )