Formigine, lunedì sera si parla di Jobs Act con Baruffi e Guerra

Dai parlamentari

Lunedì 3 novembre, dalle ore 20.45, in Sala Loggia a Formigine si terrà un’iniziativa sulla riforma del lavoro portata avanti dal governo Renzi. Un momento di approfondimento e dibattito per spiegare ai cittadini le tematiche e cogliere spunti di discussione. Presenti all’incontro i due parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione lavoro della Camera, e Maria Cecilia Guerra, già sottosegretario nel governo Monti e viceministro del Lavoro nel governo Letta. La serata è aperta a tutta la cittadinanza. Ecco la presentazione della serata da parte del segretario Pd di Formigine Daniele Silvestri:

«Sarà una serata di dibattito e approfondimento perché il tema è molto caldo ma anche molto sconosciuto alla maggior parte dei cittadini. Sono molte le parti di questa riforma che andranno a toccare aspetti fondamentali del mondo del lavoro ma tutto il dibattito tende sempre a concentrarsi su alcuni aspetti, come il dibattuto articolo 18. Davide Baruffi spiegherà nel dettaglio la riforma, in quanto come parlamentare e componente della Commissione Lavoro ha partecipato in prima persona alla Direzione nazionale del partito nel corso della quale si è trovata la mediazione sul testo definitivo e saprà dare una visione più politica del tema. Più tecnico sarà, invece, il punto di vista di Maria Cecilia Guerra, che alla discussione ha sempre partecipato come addetta ai lavori all’interno dei due Governi precedenti e che potrà spiegare come questa riforma si ricolleghi anche alla legge di stabilità in fase di approvazione. Il Jobs act sta creando un forte dibattito all’interno del Pd e dell’opinione pubblica perché il periodo di crisi economica richiederebbe forse politiche per il rilancio economico e per la creazione di nuovi posti di lavoro con interventi anche straordinari da parte dei governi. La riforma del mercato del lavoro può essere una opportunità per creare un nuovo contesto più favorevole alle assunzioni quando l’economia si riprenderà, ma direi che ormai è unanimemente riconosciuto che non si creano nuovi posti di lavoro cambiando le regole del mercato del lavoro ma con nuovi investimenti pubblici e privati».

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