Riforme, deputati Pd “Tre provvedimenti attesi in Italia da anni”

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Non una palude, ma un luogo dove, anche con fatica, si conseguono risultati. I deputati modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Giuditta Pini sottolineano come in una sola giornata, mercoledì 24 settembre, la Camera abbia licenziato ben tre misure sostenute dal Pd e attese nel nostro Paese da anni, ovvero il dimezzamento del budget per gli F35, l’introduzione del reato di depistaggio e l’abolizione dell’obbligo di dare il cognome paterno ai figli.

“Contrariamente al luogo comune che vuole un Parlamento paralizzato nei suoi lavori, la Camera dei deputati, nella giornata di mercoledì 24 settembre, ha licenziato ben tre provvedimenti, di segno e portata diversi, che erano attesi almeno da anni nel nostro Paese”: è quanto ribadiscono i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Giuditta Pini, firmatari dei provvedimenti in questione. Innanzitutto il Parlamento ha approvato la mozione voluta dal Partito democratico che sancisce la volontà di dimezzare il numero degli F35 che verranno acquistati dall’Italia, un tema molto sentito soprattutto in tempo di crisi e di risparmi forzati delle famiglie: “Questo risultato – dichiara Giuditta Pini, componente della Commissione Difesa della Camera – è il proseguimento di un percorso iniziato l’anno scorso con la mozione che ha dato il via libera all’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma. L’indagine si è conclusa pochi mesi fa con un documento che impegnava il Governo a sospendere l’acquisto degli aerei fino a quando non fossero stati chiari i costi dei velivoli. Mercoledì abbiamo segnato un altro punto, i costi preventivati saranno comunque dimezzati. Un anno fa – conclude Giuditta Pini – pochissimi credevano nell’operato del Pd. Ora abbiamo dimostrato che stiamo lavorando con competenza e inesorabilmente, coniugando le necessità delle Forze armate e quelle del Paese”. E’ stato, poi, inserito nel codice penale il reato di depistaggio. In sostanza, chi manovra per depistare le indagini e manomette le prove andrà in carcere. I deputati Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni avevano firmato la proposta presentata dal collega Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di Bologna. “Sono davvero troppe – spiegano gli on. Baruffi e Ghizzoni – le stragi italiane rimaste impunite per l’occultamento di prove e materiali da parte degli apparati dello Stato, in un Paese che rischia di dimenticare in fretta. Il sì della Camera all’introduzione nel nostro sistema del reato di depistaggio è un atto di giustizia per le famiglie e per la verità”. Infine, l’ultimo provvedimento adottato nella giornata di mercoledì 24 settembre: il sì della Camera all’abolizione dell’obbligo del cognome paterno per i figli, lasciando sul tema libertà di scelta per i genitori. “E’ una conquista di civiltà – concludono Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Giuditta Pini – Finalmente i genitori potranno scegliere se dare al figlio il cognome del padre o quello della madre. Un provvedimento già adottato in Spagna, Francia e Germania, il cui mancato recepimento è costato una condanna all’Italia da parte della Corte europea per violazione dei diritti umani”.

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