Modena, Trande “Il M5s non sprechi democrazia e risorse”

Modena

«Licenziare 12 interrogazioni sullo stesso tema rischia, concretamente, di ripetere 12 volte la medesima discussione, non aggiungendo nulla al dibattito e bloccando di fatto i lavori del Consiglio comunale. Oltretutto dal disbrigo delle pratiche, al protocollo, fino al momento della discussione in aula, una singola interrogazione costa all’Amministrazione comunale di Modena circa 300 euro. Lo ricordiamo ai colleghi del Movimento 5 stelle che hanno recentemente presentato ben 12 interrogazioni su un medesimo tema, la sicurezza. Non sarebbe forse stato preferibile raggrupparle in un unico documento per agevolare i lavori del Consiglio?» È quanto si chiede il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Modena Paolo Trande che rivolge un appello alla Presidenza perché almeno in fase di discussione si proceda ad un accorpamento. Ecco la dichiarazione dello stesso Trande:

“Dopo la lamentazione sulla mancata ripresa dei lavori del Consiglio comunale (quando tutti eravamo a conoscenza della programmazione condivisa), dopo la lamentazione sul mancato coinvolgimento nel governo della città, adesso siamo all’atomizzazione delle interrogazioni sullo stesso argomento: la sicurezza. Ora, noi abbiamo il sacro rispetto delle minoranze, delle loro prerogative di controllo e di indirizzo che sono essenziali per la fisiologia della democrazia cittadina. La funzione di controllo delle minoranze (in particolare), e dei consiglieri comunali tutti, è importante come la funzione di governo ma questa deve esercitarsi in forme e modalità che non comportino una appesantimento della funzionalità del Consiglio comunale e della macchina di governo dell’Amministrazione. Licenziare 12 interrogazioni sullo stesso tema rischia, concretamente, di ripetere 12 volte la stessa discussione, di occupare lo spazio concesso alle interrogazioni per due o anche tre sedute (togliendolo alle altre opposizioni!), di utilizzare una quantità “non proporzionata” di personale degli uffici per istruire le risposte, di impegnare l’assessore o il sindaco, a seconda del destinatario della richiesta, per ore e ore sempre sullo stesso tema. In poche parole: lo spreco di risorse e di democrazia, è certo. E, lo ricordiamo a tutti, sono soldi dei cittadini modenesi. Meraviglia che il M5s, da sempre censore e guardiano degli sprechi, non si renda conto che questa modalità di procedere, voluminosa e propagandistica, non aggiunge nulla all’intangibile prerogativa di controllo. No, non ci siamo. Noi chiediamo in primo luogo al M5s di ritirare e accorpare le 12 interrogazioni e, in assenza di questo auspicabile atto di buon senso e buona volontà, alla Presidenza del Consiglio la trattazione quanto più congiunta possibile di queste interrogazioni presentate. Cari colleghi del M5s, noi del Pd, in sede di discussione delle linee di governo, apprezzando l’astensione di diversi gruppi in consiglio abbiamo dato la nostra disponibilità all’ascolto e al recepimento delle proposte serie e condivisibili che dovessero arrivare dalle opposizioni (secondo il programma presentato ai cittadini tradotto in linee di governo e, soprattutto secondo l’interesse generale dei cittadini modenesi), in uno schema di base, però, che è quello della chiarezza e della dialettica positiva maggioranza-minoranza (senza consociativismi incomprensibili e antistorici). E’ ancora presto ma dopo due mesi ci viene un dubbio però, non vorremmo che lamentazioni continue e le iniziative al limite della paralisi o dello spreco di democrazia e di risorse, come quella delle 12 interrogazioni, fossero concepite per nascondere un vuoto propositivo che renderebbe vana la nostra disponibilità. Coraggio, amici 5 stelle, meno lamentazioni, più rispetto della funzionalità del Consiglio e più proposte serie e credibili. Noi, per il bene di Modena, non aspettiamo altro”