Mafia, sen. Vaccari “Solidarietà fattiva a Don Luigi Ciotti”

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Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia, esprime, a nome proprio e del partito modenese, solidarietà a Don Luigi Ciotti, minacciato di morte dal boss dei corleonesi Totò Riina. “L’impegno del Pd – spiega Vaccari – è di non abbassare la guardia, di mantenere alta l’attenzione su questo fronte a tutti i livelli, da quello politico a quello istituzionale”. Ecco la sua dichiarazione:

“Il Pd modenese è vicino a Don Luigi Ciotti per il suo continuo e instancabile impegno nella lotta alle mafie, alla cultura mafiosa. E questo non solo a parole. Alla Festa de l’Unità provinciale, in corso di svolgimento a Ponte Alto, sono in calendario ben due incontri per discutere e approfondire questi temi, alla presenza di due giornalisti come Giovanni Tizian e Rosaria Capacchione (dal 2013 senatrice Pd) che, per gli articoli di denuncia pubblicati in questi anni, impegnati a raccontare quanto succede in Campania, in Calabria come in Emilia, dopo le minacce ricevute, sono ora costretti a vivere sotto scorta. Sarà, inoltre, presente a Modena il presidente della Commissione Antimafia Rosi Bindi assieme al sindaco di Modena Muzzarelli e al responsabile per l’Emilia Romagna dell’associazione Libera Borghi, per accendere i riflettori sul radicamento delle mafie in Valpadana, spesso negato o trascurato e oggi indagato con dovizia di elementi dall’Osservatorio sulla Criminalità dell’Università di Milano diretto da Nando Dalla Chiesa. L’impegno del Pd è di non abbassare la guardia, di mantenere alta l’attenzione su questo fronte a tutti i livelli, da quello politico a quello istituzionale. La criminalità organizzata non deve essere solo contrastata sul piano dell’ordine pubblico, della sicurezza e delle investigazioni, bisogna anche rafforzare una struttura, un pensiero e un modo di agire ispirati alla legalità, in ogni settore pubblico e privato. Le minacce di Totò Riina a Don Ciotti, pur gravissime, si sommano purtroppo a quelle di tanti imprenditori, magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, giornalisti, parroci, esponenti della società civile, che come lui hanno scelto di opporsi alla cultura mafiosa e alle sue regole, denunciandola, raccontandola, gestendo i beni a loro confiscati, tutti assieme. E’ questo “noi” che il Pd deve sostenere, che non sempre fa notizia come dovrebbe, ma che oggi occorre gridare ancora una volta perché prevalga nonostante le minacce di morte.”

photo credit: antonio.scardinale via photopin cc