Dl Pa, Baruffi “Impegni precisi per Quota96, penalizzazioni e stragi”

Dai parlamentari, slider

Risolvere immediatamente la questione di quota 96, dare una soluzione positiva alla vicenda delle penalizzazioni nell’ambito di un intervento più organico in materia di previdenza e come promesso dal Governo il 2 agosto in piazza a Bologna riconoscere quei benefici da troppo tempo attesi dalle vittime del terrorismo e delle stragi. Queste le condizioni poste dalla Commissione Lavoro della Camera nel dare il proprio parere favorevole alla conversione in legge del Dl Pa. «Si tratta di tre questioni diverse ma ugualmente importanti – commenta il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione – senza le quali il decreto Pa esce mutilato e decisamente peggiorato. Se non ci sono i tempi per cambiarlo, il Governo deve assumersi tre impegni precisi indicando soluzioni concrete e coerenti.»

Dopo il passaggio al Senato dei giorni scorsi, che ha introdotto quelle modifiche che tanto hanno fatto discutere, tocca ora nuovamente alla Camera approvare la conversione in legge del dl 90/2014, meglio noto come decreto pubblica amministrazione, tornato appunto da oggi a Montecitorio. In particolare, Palazzo Madama ha accolto alcuni emendamenti soppressivi proposti dal Governo- per problemi di copertura economica – che hanno riaperto diverse questioni in materia di previdenza, che, in realtà, si pensavano risolte. Si tratta, nello specifico, dell’annoso caso degli insegnati di “quota 96”, impossibilitati dalla riforma Fornero ad accedere alla pensione come tutti gli altri lavoratori che ne avevano maturato i requisiti al termine del 2011, della vicenda “penalizzazioni”, ovvero delle riduzioni percentuali del trattamento pensionistico ai fini dell’accesso al pensionamento anticipato, e di quella relativa ai benefici per le vittime del terrorismo, salutati con favore non più tardi di quattro giorni fa proprio in occasione della manifestazione di Bologna del 2 agosto. Tre questioni fortemente volute dal Pd, ma cadute al Senato per il cambio di parere del Governo. Ora alla Camera si lavora per risolvere questi problemi e non tradire le aspettative, già più volte frustrate, di insegnanti, lavoratori vicino alla pensione, vittime delle stragi. Proprio in forza di queste considerazioni la Commissione Lavoro, oggi pomeriggio, nel dare il suo parere favorevole alla conversione in legge del decreto, ha dunque voluto porre tre condizioni, e non più semplici osservazioni e raccomandazioni come avvenuto in prima lettura, ma vere e proprie puntuali prescrizioni per il Governo. La prima è che la questione di quota 96 sia risolta immediatamente, per consentire a 4000 insegnanti penalizzati dalla Riforma Fornero di andare in pensione col 1 settembre di quest’anno (e, contestualmente, ad altrettanti giovani insegnanti di entrare in ruolo). La seconda è che nell’ambito di un intervento più organico in materia di previdenza, con la legge di stabilità 2015, si dia una soluzione positiva anche alla vicenda delle penalizzazioni (che, giova ripeterlo, coinvolgono il lavoro dipendente sia pubblico che privato). Infine, come promesso dal Governo il 2 agosto in piazza a Bologna, che le vittime del terrorismo e delle stragi si vedano finalmente riconosciuti quei benefici da troppo tempo attesi. “Si tratta di tre questioni diverse ma ugualmente importanti – commenta il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione – senza le quali il decreto Pa esce mutilato e decisamente peggiorato. Se non ci sono i tempi per cambiarlo, il Governo deve assumersi tre impegni precisi indicando soluzioni concrete e coerenti, a partire dagli insegnanti di quota 96 che non possono attendere oltre: serve un decreto e il governo deve farlo entro ferragosto. Le altre questioni, pur essendo meno dirompenti sul piano dei tempi, sono altrettanto importanti: le risorse che mancano all’appello, secondo il parere della ragioneria, sono davvero poche e ci sono quindi tutte le condizioni, oltre che la necessità, per risolvere questo pasticcio”.