Dl Pa, Baruffi “Il provvedimento è migliorato, ma restano criticità”

Dai parlamentari

Si è concluso la settimana scorsa l’esame in Commissione del dl 90/2014, più noto come decreto pubblica amministrazione, e la palla è passata oggi all’aula di Montecitorio. Ad intervenire nel corso del dibattito, per il gruppo Pd in Commissione Lavoro, è stato il deputato modenese Davide Baruffi, che si è soffermato sulle novità introdotte dagli emendamenti sulla parte che più direttamente incide sulla vita dei lavoratori della pubblica amministrazione. Ecco la sua dichiarazione:

Tra i passi in avanti compiuti, ha sottolineato il parlamentare modenese Pd Davide Baruffi nel suo intervento a Montecitorio nell’ambito della discussione sul Dl Pubblica amministrazione, “la previsione di un maggior coinvolgimento dei lavoratori e del sindacato, inizialmente tagliati fuori: in particolare nell’applicazione di due istituti profondamente modificati quali la mobilità e il demansionamento si riaprono spazi di confronto e contrattazione”. Anche in tema di ricambio generazionale il deputato modenese Pd ha sottolineato positivamente l’allentamento dei vincoli alle assunzioni dei comuni – in particolare per quelli emiliani colpiti dal sisma 2012, ma non solo – e la risoluzione di due questioni annose relative al regime previdenziale: il venire meno delle penalizzazioni correlate alle “effettive prestazioni di lavoro” e la vicenda degli insegnanti“quota 96”.“Si tratta in entrambi i casi – precisa il deputato Pd – di provvedimenti importanti e che riparano alcuni errori macroscopici compiuti con la riforma Fornero, ma restano aperti altri nodi che non riguardano solo il pubblico impiego, ma i lavoratori dipendenti e autonomi, per i quali chiediamo un impegno al governo”. Decisamente più critico il giudizio verso i tagli previsti alle prerogative sindacali: non tanto per l’obiettivo di risparmio in sé, condivisibile ma assai modesto, quanto per le modalità utilizzate, il mancato confronto e l’approssimazione stessa con cui la normativa è stata scritta. “Non tranquillizzano le rassicurazioni e i chiarimenti forniti dal Governo, ad esempio l’esenzione delle rsu dai tagli – precisa l’on. Baruffi – perché la norma resta scritta male e bisognava correggere e chiarire”. Infine le modifiche introdotte rispetto ai tagli delle Camere di commercio e l’accorpamento delle autorithy, osserva il deputato modenese “debbono consentire ora di aprire un confronto positivo con le autonomie locali e i lavoratori, per trovare insieme le soluzioni migliori, fermi restando gli obiettivi di risparmio sia per lo Stato che per le imprese” ribadisce il deputato. “Il provvedimento esce decisamente migliorato dall’intenso lavoro emendativo che abbiamo condotto in questi giorni – conclude l’on. Davide Baruffi – ma permangono criticità e problemi. Anzitutto occorre sbloccare immediatamente la contrattazione collettiva ferma da anni, perché non c’è ammodernamento della pubblica amministrazione senza il coinvolgimento dei lavoratori. Se, come probabile, il Governo porrà la fiducia la voteremo senz’altro per il giudizio che diamo complessivamente positivo. Ciò non toglie che i problemi indicati attendono soluzioni, alcune delle quali peraltro sono a costo zero”.