Bursi e Sirotti “Opportuno attendere che il quadro si chiarisca”

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“Siamo in una fase in cui è opportuno attendere che il quadro si chiarisca”: i segretari provinciale e cittadino Pd Lucia Bursi e Andrea Sirotti delineano il momento politico attuale. Intanto, per lunedì sera è stata convocata la Direzione provinciale Pd che dovrà sancire l’avvio della discussione sulle elezioni regionali. Ecco la dichiarazione di Lucia Bursi e Andrea Sirotti:

«Bonaccini, Costi, Richetti… Tutti i nomi modenesi che sono rimbalzati in questi giorni sui media come possibili candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna appartengono a persone competenti e che rappresentano una indubbia risorsa che il partito modenese può mettere a disposizione della comunità regionale nella prossima tornata elettorale. Nessun problema sui nomi, quindi, se una presunta “freddezza” (se così la vogliamo chiamare) può essere individuata nella base del partito è imputabile a una fase, come quella di questi giorni, che è di stallo oggettivo. Innanzitutto, prima dei nomi, bisognerebbe guardare ai contenuti. Siamo di fronte a uno snodo cruciale per il futuro non solo delle nostre Istituzioni locali, ma anche dei nostri territori. Stanno andando ad esaurimento le Province, si delinea un ruolo nuovo per la Regione e per chi saprà agire in un’ottica di Area vasta. Poi non è ancora chiaro quando esattamente si andrà a votare, con quale legge e con quale percorso di scelta dei candidati. Sono tutti aspetti che si andranno a definire nel giro di qualche giorno, al massimo entro fine mese. Il presidente Errani, chiusi i lavori dell’Assemblea legislativa, formalizzerà le sue dimissioni. Nel frattempo il Viminale deciderà non solo la data delle urne, ma anche con quale legge si andrà al voto. Se c’è una ragionevole aspettativa tra i nostri volontari ed attivisti può essere quella che, con una decisione condivisa, si possa arrivare ad una candidatura unitaria e autorevole. In fondo autorevoli presidenti di Regione, come Chiamparino o la Serracchiani, non sono stati scelti con le primarie, quindi, non è diminutivo non farle. Questo non significa che non vogliamo le primarie, le primarie sono previste dallo Statuto del Pd, ma fatte in tempi così ristretti (metà settembre?) possono rappresentare, da un punto di vista gestionale, una difficoltà oggettiva. Questo, crediamo, spieghi questa fase in cui è opportuno attendere che il quadro si chiarisca. Nel frattempo, si continua a lavorare. Per la sera di lunedì 21 luglio abbiamo già convocato la Direzione provinciale del Pd. E’ nel nostro massimo organo collegiale che si avvierà la discussione sul percorso in vista delle elezioni regionali dell’autunno prossimo, anche tenuto conto della decisione della Direzione regionale del Pd di andare verso primarie di coalizione».