Erp, Trande “Quando anche a Modena una destra europea?”

Modena

“Se il trend degli ultimi 10 anni fosse confermato, la parità di assegnazione di alloggi popolari tra italiani e non avverrebbe tra il 2055 e il 2060! Speriamo che per quella data il centrodestra italiano addivenga a posizioni più in linea con quelle del centrodestra europeo”: il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Modena Paolo Trande risponde con ironia, ma sulla base di dati comprovati, alle provocazioni dei consiglieri Pellacani e Galli sui criteri di assegnazione delle case popolari. Ecco la sua dichiarazione:

“Negli ultimi 20 anni l’Europa e l’Italia, quella del nord in particolare, sono divenute meta di consistente flussi migratori. Povertà, miseria, guerre o semplicemente progetti di vita hanno spinto milioni di esseri umani a muoversi dalle loro terre d’origine verso i Paesi più ricchi. Sono così comparsi o aumentati i contribuenti dell’INPS (che pagano le pensioni dei nostri pensionati), i clienti degli avvocati, ​quelli dei bar, le badanti dei nostri anziani, ​i pazienti del Sistema Sanitario Nazionale, gli alunni delle scuole ​”non italiani”, comunitari ​e non. Molti sono ​”non italiani”, pur essendo nati e avendo studiato in Italia, semplicemente perché nel nostro Paese ancora vige una legge sulla cittadinanza arcaica (la Bossi-Fini), ferma alla illusione che le ondate migratorie si possano fermare con una legge fintamente “dura”. Prima dell’Italia, a misurarsi col fenomeno migratorio, abbiamo visto Paesi come la Germania, la Francia, il Regno Unito, la Danimarca o la Svezia: tutti hanno cercato di regolare il fenomeno con ​intelligenza, ​umanità e puntando alla integrazione, che è l’unica condizione che permette di applicare la “​cultura dei diritti e dei doveri​”​. In questo quadro polemizzare – come fanno Pellacani (UdC) e Galli (FI) – con l’aumento dei richiedenti alloggi popolari è francamente incomprensibile. L’assessora Urbelli ha risposto, dati alla mano, che, nonostante l’aumento considerevole della domanda di alloggi popolari da parte di cittadini ​”​non italiani”, il quadro complessivo offre un rapporto “italiani”/”non italiani” equilibrato: l’87% degli alloggi è occupato da italiani a fronte di una popolazione straniera a Modena del 16% circa. Noi guardiamo a questi dati con assoluto disincanto e partendo da un principio: gli alloggi popolari sono una risposta, individuale, al disagio sociale indipendentemente dal colore della pelle. Le leggi nazionali (per lo più varate dai governi di centrodestra) e regionali regolano l’accesso e il mantenimento degli alloggi popolari, il Comune di Modena, attraverso i criteri oggettivi e soggettivi, fissati dal Consiglio Comunale, cerca di aumentare la specificità e l’efficacia dell’intervento sociale. Le tesi insostenibili dei consiglieri Pellacani e Galli dipingono un quadro in cui gli “italiani” sarebbero penalizzati e, a breve, verrebbero scavalcati nelle assegnazioni di alloggi popolari dagli stranieri. Se il trend degli ultimi 10 anni fosse confermato, la parità di assegnazione tra italiani e non avverrebbe tra il 2055 e il 2060! Speriamo che per quella data il centrodestra italiano addivenga a posizioni più in linea con quelle del centrodestra europeo (PPE). Qualcuno spieghi a Galli e Pellacani che gli aderenti ai partiti della Merkel e di Cameron mai farebbero una tale polemica: probabilmente si limiterebbero a chiedere se leggi, norme e principi di libertà e uguaglianza sono rispettati lasciando alla Le Pen e a Farage il ruolo non tollerabile e inconcludente delle polemiche con forte sentore xenofobo”

photo credit: Bjørn Giesenbauer via photopin cc