PA, on. Baruffi “Norme che riguardano oltre 3 milioni di persone”

Dai parlamentari

Da oggi entra nel vivo, alla Camera, la discussione sul cosiddetto dl Madia, ovvero il dl 90/2014 contenente misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza della PA e per l’efficienza degli uffici giudiziari. “È un intervento atteso e che coinvolge direttamente la vita lavorativa degli oltre 3 milioni di persone occupate nella Pubblica Amministrazione – spiega il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, primo firmatario e co-firmatario di numerosi emendamenti – Un cambiamento di questa portata merita di essere sostenuto e, al tempo stesso, qualificato e migliorato dall’iniziativa parlamentare”. A questo provvedimento, una volta convertito in legge, farà seguito una legge delega di portata ancora più ampia, per ridisegnare la macchina pubblica del nostro Paese. Ecco la dichiarazione di Davide Baruffi:

“Un cambiamento di questa portata merita di essere sostenuto e al tempo stesso qualificato e migliorato dall’iniziativa parlamentare. Per la parte più direttamente relativa alla Pubblica Amministrazione ho, quindi, presentato e sottoscritto emendamenti che, senza stravolgere il segno e la portata del provvedimento, provano a correggere e qualificare gli strumenti attuativi e le modalità operative. Tra questi il ruolo che i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali possono e debbono svolgere nel processo di cambiamento: un progetto di innovazione così importante non può essere costruito e avere successo senza, o peggio contro, i lavoratori. Occorre senz’altro superare ogni rigidità corporativa del Pubblico impiego, ma al tempo stesso è indispensabile valorizzare persone e competenze attraverso il coinvolgimento. Per questa ragione la prima cosa che chiediamo al Governo è di sbloccare i contratti fermi dal 2009, quantomeno per la parte normativa per iniziare. Per la stessa ragione chiediamo di accompagnare ogni trasformazione con tavoli di concertazione e confronto. Bene, ad esempio, i nuovi istituti rafforzati per la mobilità sul territorio, anche obbligatoria, come già avviene del resto nel settore privato: ma proprio come nel privato, perché queste cose vadano poi a buon fine, è indispensabile il confronto col sindacato. Bene il pensionamento obbligatorio per chi ha maturato i requisiti pensionistici, ma è altrettanto essenziale che, nel contempo, si superino tutte quelle limitazioni e contraddizioni che impediscono oggi il pensionamento di molti dipendenti della Pubblica Amministrazione (si pensi alle cosiddette penalizzazioni, alle ricongiunzioni onerose, agli insegnanti di “quota 96”, ecc.). Se si vuole ringiovanire la PA è poi indispensabile riaprire le assunzioni, in particolare nei Comuni, e assicurare uno sbocco ai tanti assunti a tempo determinato. Infine è importante che i provvedimenti possano trovare, in alcuni casi, una certa gradualità: non certo per rinviare o impedire le scelte indicate, ma per renderle sostenibili. Gli emendamenti che ho presentato muovono tutti in questa direzione e auspico che l’importante lavoro svolto in questi giorni possa trovare uno sbocco positivo per migliorare il provvedimento”.