Terzo settore, on. Patriarca “Una riforma attesa da decenni”

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Il presidente del Consiglio Renzi l’aveva promesso, in aprile, partecipando al Festival del volontariato a Lucca e, ora, quell’impegno è divenuto realtà: il Consiglio dei ministri ha approvato il Disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. “Si tratta di un passaggio importante per tutto il mondo dell’associazionismo e delle imprese sociali – conferma il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, che, in qualità di presidente del Centro nazionale per il volontariato e componente della Commissione Affari sociali della Camera, ha contribuito fattivamente alla stesura delle linee guida della riforma.

Il Consiglio dei ministri, nella serata di giovedì 10 luglio, con l’approvazione del Disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale ha varato norme attese nel nostro Paese ormai da decenni. L’obiettivo, infatti, è quello di costruire una disciplina organica capace di riordinare, razionalizzare e rivedere tutto l’ambito di attività dei soggetti che, pur con diverse modalità, si muovono con intenti solidaristici. “Il testo della legge di riforma del Terzo settore e del Servizio civile è un passaggio importante per tutto il mondo dell’associazionismo e delle imprese sociali. Il premier Renzi ce l’aveva promesso quando ha partecipato a Lucca ai lavori del Festival del volontariato e, ora, quell’impegno è divenuto realtà – conferma il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, presidente del Centro nazionale per il volontariato e componente della Commissione Affari sociali della Camera, tra coloro i quali hanno dato un contributo fattivo alla stesura delle linee guida della riforma. Il testo, che dovrà passare ora al vaglio delle Camere, introduce importanti novità in materia di imprese sociali, volontariato, Servizio civile e agevolazioni fiscali. Ad esempio, recepisce alcune delle richieste più pressanti che sono arrivate dal mondo dell’associazionismo, in questi anni, come la stabilizzazione della destinazione del 5 per mille dell’Irpef o la valorizzazione anche a fini di curriculum delle competenze acquisite dai giovani che si affacciano al Servizio civile. La nuova normativa, poi, certifica in maniera definitiva che anche i giovani stranieri in Italia con regolare permesso di soggiorno potranno accedere al Servizio civile. “Siamo solo all’inizio – conferma l’on. Patriarca- si apre ora, infatti, il percorso parlamentare che, è auspicabile, potrà anche migliorare il testo uscito dal Consiglio dei ministri, ma soprattutto dovrà prevedere adeguate risorse economiche affinché la riforma possa attuarsi, in particolare, riguardo ai nodi della stabilizzazione del 5 per mille e lo sviluppo del Servizio civile universale”.