Sassuolo, Sonia Pistoni “Maggioranza in crisi sul polo estrattivo”

Dai Circoli

A Sassuolo le minoranze escono dal Consiglio comunale al momento della discussione sul polo estrattivo di Via Ancora, per bloccare il progetto dell’Amministrazione di modifica del piano di riqualificazione delle aree di escavazione. “Siamo usciti dall’aula per bloccare un progetto dove il Comune rinuncia a ridare ai sassolesi le zone dove e’ stato scavato – spiega il consigliere comunale Pd Sonia Pistoni – Se si voleva discutere del Diamante si poteva togliere dall’ordine del giorno la discussione sul polo estrattivo. Ma come al solito l’interesse della maggioranza era diverso e si cerca ora di distogliere l’attenzione dal vero problema”. Ecco la dichiarazione di Sonia Pistoni:

«La campagna elettorale del sindaco Caselli, cominciata già da diverse settimane, continua a sovrapporsi all’interesse dei cittadini. In questo caso si tratta dell’accordo relativo al polo estrattivo numero 6, sito in Via Ancora, nell’area ex cave sul fiume Secchia, dove l’Amministrazione comunale vorrebbe realizzare anche un impianto di tiro a piattello sei volte più grande di quello attuale. Su questo punto il centrodestra ieri sera non ha avuto abbastanza voti: hanno pesato le diverse assenze nella maggioranza e questo ha permesso, grazie all’uscita dall’aula, di impedire la votazione facendo mancare il numero legale. Era l’unico modo per impedire a un progetto che vede l’interesse di pochi, avere il sopravvento sull’interesse dei sassolesi. Il Consiglio comunale prevedeva altre questioni all’ordine del giorno, e poteva comunque continuare tranquillamente, se la maggioranza avesse deciso di ritirare il punto sul polo estrattivo: scelta che non è stata neanche presa in considerazione, perché dietro alla modifica proposta in Consiglio, sussiste un nodo politico fondamentale riguardante in particolare un consigliere di centrodestra. Ci sembra doveroso aggiungere le motivazioni che nel merito, ci vedono contrari a questo progetto di modifica del ripristino delle zone di cava. In quella zona, il Comune ha la possibilità di entrare in possesso gratuitamente di un’area di circa 500mila metri quadrati da destinare alla realizzazione del parco fluviale. La rinaturalizzazione sarebbe, poi, a carico delle aziende che hanno goduto dei diritti di escavazione: e completamente gratuita potrebbe anche essere la manutenzione del verde, visto che un gruppo di residenti ha già offerto di farsi carico delle aree al fine di evitare che in quella zona venga realizzato l’impianto del tiro al piattello. E’ da tempo che la Giunta prova ad andare avanti con un progetto che impedirebbe definitivamente la realizzazione di un parco fluviale a disposizione dei sassolesi: un luogo dove fare sport, stare all’aria aperta e dove la spontanea rinaturalizzazione delle zone di cava porterebbe a creare il più importante polmone verde per la città di Sassuolo. Siamo contrari alla scelta della Giunta di rinunciare ad un simile progetto: vorremmo che si realizzasse un “parco” verde in modo da non compromettere il corridoio ecologico per gli animali; inoltre la zona di falda acquifera così vicino al fiume, non può essere messa a rischio dalla presenza del piombo dei pallini, senza contare come il rumore causato dai sei campi di tiro impedirebbe a tutti i fruitori della pista ciclabile di godere delle bellezza e della tranquillità del fiume. La zona delle cave può finalmente tornare ad essere patrimonio per tutti i sassolesi, non rinunciamo a questa bella possibilità».

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