Trande “La delibera popolare ora è atto politico-amministrativo”

Modena

“Si è garantito che l’iniziativa popolare arrivasse ad avere un esito politico-amministrativo e non rimanesse solo un atto di testimonianza”: il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Modena Paolo Trande esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio della delibera di iniziativa popolare sulla gestione delle risorse idriche e sul blocco delle potenzialità di edificazione. “Non siamo meravigliati che il M5S, la consigliere Poppi e la consigliera Rossi spingessero per la non approvazione della delibera di iniziativa popolare che loro stessi avevano promosso – chiosa polemicamente Trande – Siamo pienamente nella logica di chi non guarda al risultato ma solo alla perpetuazione di uno scontro inutile, dannoso e senza ragioni”. Ecco la dichiarazione di Paolo Trande:

«La delibera di iniziativa popolare, firmata da 571 modenesi, sulla gestione delle risorse idriche e sul blocco delle potenzialità di edificazione è ora un vero e proprio atto politico-amministrativo approvato dal Consiglio comunale. Questo risultato è il frutto della forte determinazione innanzitutto di Pd e Sel: si è garantito che la iniziativa popolare arrivasse ad avere un esito e non rimanesse solo un atto di testimonianza. Anche se lo strumento “delibera” non poteva, per sua natura, avere effetti immediati di tipo urbanistico costituisce la base politica e di indirizzo amministrativo per la prossima Giunta che con gli atti propri darà corso agli intendimenti dei cittadini sulla revisione del Piano di Tutela della acque, sulla partecipazione al tavolo dei Nitrati, sulla non attivazione di progetti esecutivi sulla potabilizzazione delle acque e sul blocco della edificabilità sui campi acquiferi di Cognento. Non siamo meravigliati che il M5S, la consigliere Poppi e la consigliera Rossi spingessero per la non approvazione della delibera di iniziativa popolare che loro stessi avevano promosso. Siamo pienamente nella logica di chi non guarda al risultato ma solo alla perpetuazione di uno scontro inutile, dannoso e senza ragioni. Sì, senza ragioni perché, come è facilmente documentabile, il Pd ha già votato in tre occasioni il blocco della edificabilità sui campi acquiferi di Cognento con il Piano Abitativo Sociale, con la delibera di indirizzo sulla rimodulazione (taglio) delle Aree F e con la delibera di indirizzi sul nuovo Piano Strutturale Comunale. La notte passata il gruppo Pd ha ribadito che ragioni di cautela prospettica, dovute in larga parte all’aumentato richiesta di estrazione di acqua da parte dei territori dell’area nord, consigliano di non procedere alla ulteriore edificazione della zona già ampiamente edificata e senza oggettivi ed evidenti effetti negativi sui campi acquiferi sottostanti che hanno un solo problema vero e serio: i nitrati provenienti dall’area sud della nostra provincia. Questo è quanto è stato deciso. E’ bene, però, che i modenesi sappiano che in Consiglio comunale sono rappresentate delle forze che promuovono petizioni e delibere e quando queste arrivano in Consiglio non le votano perché scoprono che il Pd e altre forze le votano, consentendo l’approvazione e quindi la rimozione della possibilità di polemizzare sterilmente per altre settimane sulla stampa».

(Fonte fotografia: ilrestodelcarlino.it)