Governo, sen. Vaccari “Chiamato a responsabilità e sfide inedite”

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L’impegno è rinnovato e condiviso, ma il nuovo Esecutivo dovrà saper dare risposte concrete ad alcuni punti qualificanti come il percorso di riforme costituzionali ed elettorali: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, pur rimarcando assoluta lealtà verso l’Esecutivo Renzi, ribadisce che il nuovo Governo è chiamato a responsabilità e sfide assolutamente inedite e dovrà essere capace di aprire una stagione veramente nuova nel rapporto tra cittadini ed Istituzioni.

“L’Italia aspetta di vedere se la politica (e il Partito democratico in particolare) saprà mantenere la promessa di un cambiamento rapidissimo realmente in grado di intervenire in profondità sui mali che affliggono il nostro Paese”: nelle parole del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ecco la sfida inedita e la responsabilità a cui è chiamato il nuovo Esecutivo a guida Matteo Renzi. Un Governo che sconta una modalità di nascita e una maggioranza che lascia disorientati almeno una parte dell’opinione pubblica e del popolo del centrosinistra, ma che è chiamato a grandi riforme. “ Con questa consapevolezza con altri senatori democratici – conferma Vaccari – vogliamo ribadire l’impegno e la lealtà assoluta nell’ottica di una collaborazione fra Esecutivo, Gruppi parlamentari e Partito ancora più efficace che in passato”. Partendo da questo presupposto, ecco l’elenco dei punti qualificanti di questo “impegno rinnovato e condiviso”: il percorso di riforme costituzionali ed elettorali, una significativa modifica dei regolamenti parlamentari, il ritorno in capo alle Camere dell’iniziativa e della funzione legislativa. E su questi grandi temi, occorre “andare oltre i facili slogan per confrontarsi con i più avanzati modelli europei e internazionali”. Ecco allora che la legge elettorale deve essere “coerente al rinnovato modello costituzionale, capace di superare senza ambiguità le storture del Porcellum sia rispetto alle soglie necessarie a far scattare eventuali premi di maggioranza, sia nella prospettiva di sottrarre alle segreterie di partito e di restituire ai cittadini il potere di scelta dei propri rappresentanti”. Quanto ai “compagni di viaggio” con cui costruire le riforme in grado di modificare l’architettura dello Stato, queste “vanno scritte con il contributo del maggior numero di forze parlamentari in un’auspicabile logica bipartisan (ed eventualmente tripartisan se il M5S uscisse dal suo sterile isolazionismo)”. “Ci sembra però di poter dire – continua Vaccari – che si debba marcare con attenzione i confini della maggioranza che ha scelto di appoggiare il Governo Renzi. Sarebbe un errore, anche agli occhi dei nostri elettori, dare l’impressione di essere disattenti e poco fermi rispetto a chi ha incarnato negli ultimi 20 anni un’idea di Paese e della politica completamente opposta a quella del centrosinistra”. Uno dei segni del cambiamento, conclude il senatore Vaccari, sarebbe ridare centralità al ruolo del Parlamento: “Vorremmo ribadire l’auspicio che sempre più sia valorizzato il patrimonio di competenze e di esperienze di cui sono ricchi i gruppi parlamentari. E che, in discontinuità con quanto accaduto con tutti i Governi del recente passato, l’iniziativa e la funzione legislativa possano tornare prevalentemente in capo alle Camere con un più limitato peso (per numero e ampiezza di materia) della decretazione d’urgenza”.