Andrea Sirotti “Cari amici di Sel, chi ha paura delle primarie?”

Modena, slider

Non è il Pd che ha scelto di fare primarie di partito a Modena, è Sel che, alla fine, senza chiarire mai del tutto il perché, si è chiamata fuori: il segretario cittadino del Pd Andrea Sirotti risponde alle dichiarazioni di Sel riportate sui media di domenica. “In queste settimane tutti hanno potuto apprezzare il fatto che sulle primarie del Pd si è concentrata l’attenzione di tutta la città – spiega Sirotti – L’obiettivo comune resta quello di costruire una coalizione che si proponga di governare la città, su questo siamo chiamati tutti a misurarci, oggi e ancora con più forza a partire dal 2 marzo”. Ecco la sua dichiarazione:

«Abbiamo letto con un certo stupore le dichiarazioni dei segretari comunale e provinciale di Sel, Favarin e Morrone, apparse sui quotidiani di domenica, che attribuiscono, di fatto, al Pd la scelta unilaterale di effettuare primarie di Partito anziché di coalizione a Modena. In realtà le cose sono andate esattamente all’opposto. Il Pd ha privilegiato la ricerca di un’intesa con la coalizione di centrosinistra per svolgere primarie di coalizione, ma ha dovuto prendere atto, con rammarico, della volontà evidentemente pregiudiziale di Sel che ha, di volta in volta, utilizzato motivazioni differenti per chiamarsi fuori. Sel ha deciso unilateralmente di estraniarsi da questo percorso, ancor prima di avviare la discussione sui contenuti, nonostante avesse sostenuto da subito di essere interessata a discutere prima di programmi poi di nomi. Peccato sia avvenuto esattamente il contrario: perché intanto Sel non spiega ai propri elettori e ai modenesi le motivazioni di questa contraddizione? In queste settimane tutti hanno potuto apprezzare il fatto che sulle primarie del Pd si è concentrata l’attenzione di tutta la città. Si parla di contenuti, di programmi, di proposte che i candidati hanno messo in campo, sulla base di una elaborazione programmatica comune, quella del Pd, nella quale tutti i candidati si riconoscono. E questo è un fatto. Partecipazione popolare, contenuti, dibattito democratico. Quanto ai contenuti e ai programmi: l’obiettivo comune resta quello di costruire una coalizione che si proponga di governare la città, di impegnarsi per promuovere lo sviluppo e l’occupazione, per mettere in campo politiche ambientali ancora più incisive, di fornire prospettive ai giovani. Una coalizione impegnata a fare, a risolvere problemi, a dare riposte, piuttosto che a dibattere al proprio interno. Su questo siamo chiamati tutti a misurarci, oggi e ancora con più forza a partire dal 2 marzo: nel frattempo, chi ha deciso per scelta propria di stare fuori dalle primarie, abbia almeno l’accortezza di attenderne l’esito senza intromissioni improprie e strumentalizzazioni».