5 per mille, on. Patriarca “Urgente la stabilizzazione”

Dai parlamentari

Stabilizzare l’istituto del 5 per mille e cancellare l’importo massimo della cifra che viene destinata, in concreto, agli enti beneficiari: è quanto chiede il parlamentare modenese del Pd Edoardo Patriarca con una interpellanza urgente, presentata insieme ai colleghi Bobba e Santerini, e indirizzata al presidente del Consiglio Letta e al ministro dell’Economia Saccomanni.

La legge stabilisce che la percentuale della donazione che i contribuenti possono destinare agli enti senza scopo di lucro è del 5 per mille dell’imposta sul reddito Irpef: la Legge di stabilità 2014 ha istituito però un tetto totale alle erogazioni, ovvero 400 milioni. Siccome i contributi, in genere, superano questa cifra, alle associazioni arrivano, di fatto, meno contributi di quelli che i contribuenti hanno stabilito. La denuncia è arrivata, di recente, pure dalla Corte dei Conti ed è anche sulla base di un parere così autorevole che il parlamentare modenese del Pd Edoardo Patriarca, insieme ai colleghi Bobba e Santerini, ha presentato un’interpellanza urgente al presidente del Consiglio dei ministri Letta e al ministro dell’Economia e Finanze Saccomanni per chiedere la stabilizzazione dell’istituto del 5 per mille e la cancellazione del tetto massimo. “In particolare – spiega l’on. Patriarca – la Corte ha stilato una serie di raccomandazioni per superare il carattere sperimentale dell’istituto del 5 per mille. Oltre alla cancellazione del tetto massimo, occorre garantire e migliorare la trasparenza, la razionalizzazione e la diffusione dei dati; la concentrazione temporale dei pagamenti; la creazione di un unico database pubblico con dati provenienti dall’Agenzia delle entrate, dalle Camere di commercio, dal Coni e dalle altre amministrazioni coinvolte; la semplificazione delle procedure amministrative; una più chiara ed efficace pubblicazione dei dati sulla rete web”. Occorrerebbe, inoltre, una nuova determinazione della categoria dei beneficiari per evitare le storture che si sono viste in questi anni, senza per questo mettere in discussione la libertà di scelta dei contribuenti. Ci sono, infatti, diverse centinaia di enti che non hanno alcun contributo, testimonianza che neppure i propri componenti li scelgono. Altri enti a cui vengono destinati contributi talmente esigui che è più oneroso il costo amministrativo per lo Stato che il beneficio finale per l’ente. Infine, alcuni grandi enti, con poche donazioni effettuate da contribuenti abbienti, riescono a raccogliere cifre imponenti. “Bisogna, secondo noi, – continua Edoardo Patriarca – prevedere una soglia minima di contributo come pure una soglia massima nella potenziale destinazione del contribuente oltre la quale la ripartizione del 5 per mille sulle tasse dovute non viene effettuata”. Nel testo dell’interpellanza urgente, quindi, si chiede al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Economia “se non ritengano urgente e doveroso, per quanto di loro competenza, porre in essere tutto quanto necessario per realizzare e risolvere i punti espressi”.