Sassuolo, gruppo Pd “Questo bilancio non era l’unica possibilità”

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“Una maggioranza che ha dimostrato di tenere maggiormente al proprio destino politico che al destino della città”: con queste parole il gruppo consiliare Pd di Sassuolo punta il dito contro la decisione della maggioranza di approvare il bilancio di previsione sia del Comune che di Sgp nonostante la gravissima crisi finanziaria che pesa sulla controllata. Il Pd aveva proposto di percorrere la strada della procedura di pre-dissesto che, pur con molti sacrifici, punta a risanare il bilancio comunale. Ecco la dichiarazione del gruppo consiliare Pd di Sassuolo:

«Approvato il bilancio di previsione 2013, sia del Comune che di SGP, con i pareri contrari dei dirigenti e dei revisori dei dirigenti sul bilancio pluriennale. Siamo a fine 2013 e il Consiglio di Sassuolo approva ciò che è già accaduto: ci sarà una perdita di esercizio consolidata di oltre 3 milioni di euro, un calvario inarrestabile. L’Amministratore di SGP ha, inoltre, comunicato al Consiglio che la società ha effettuato investimenti su beni conferiti e in concessione, nel periodo 2005-2013, per oltre 53 milioni di euro non ancora capitalizzati dal Comune. Ci chiediamo perché queste perdite non sono state rilevate nel bilancio di previsione 2013? Il parere contrario, sul bilancio pluriennale, di dirigenti e revisori espone i consiglieri comunali, anche patrimonialmente, a future azioni di accertamento degli organi competenti. La maggioranza ha inoltre dato mandato all’Amministratore unico di SGP, di presentare domanda di concordato e, nel caso di non ammissione alla procedura, la domanda per la crisi da sovraindebitamento. SGP è una società “in house” di proprietà al 100% del Comune di Sassuolo; la Corte di Cassazione, in una recente sentenza afferma che questo tipo di ente non può ritenersi terzo rispetto all’amministrazione controllante, ma deve considerarsi come uno dei servizi propri dell’amministrazione. E’ ora prevedibile che il Tribunale di Modena ammetta al concordato SGP con una sentenza di questo tipo? Riteniamo sia molto difficile. Il Partito democratico ha proposto di: 1) Non presentare domanda di concordato per SGP ma attivare un piano extragiudiziale di restituzione del debito. 2) Accertare immediatamente i debiti fuori bilancio già, di fatto, comunicati al Consiglio. 3) Avviare in Comune la procedura di pre-dissesto prevista dal 174/2012. Il pre-dissesto è un piano che permette al Comune di pagare i debiti in tre anni con alienazioni, risparmi di spesa e, purtroppo, aumenti di tasse. Ma non trasformando debito a breve in mutui come i 16 consiglieri hanno approvato. Il pre-dissesto è un piano molto severo ma evita il disastro del dissesto e risana il bilancio comunale; se il Tribunale di Modena non approverà il concordato di SGP la strada del dissesto è, purtroppo, segnata. Proposte a cui la maggioranza, con alcuni importanti distinguo, ha preferito rispondere ancora una volta con una serie di accuse utili solo a scaricare responsabilità e pulire la coscienza, dimostrando di non essere in grado di offrire aiuto ed assistenza a chi soffre di più. Una maggioranza che ha dimostrato di tenere maggiormente al proprio destino politico che al destino della città».

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