Imu, sen. Vaccari “Non ci rimettano i bilanci dei Comuni”

Dai parlamentari

Nella giornata di mercoledì 16 ottobre la Camera dei deputati ha dato il via libera alla conversione in legge del decreto che taglia l’Imu sulla prima casa per il 2013. Ora il provvedimento passa al Senato e, in questa sede, un gruppo di senatori Pd, tra cui il modenese Stefano Vaccari, ha deciso di presentare un ordine del giorno che impegna il Governo a rimborsare ai Comuni l’intera quota corrispondente al mancato introito del tributo. “C’è molta preoccupazione tra i nostri amministratori locali – conferma Vaccari – nel caso in cui il rimborso non fosse in linea con le previsioni attese questo potrebbe provocare gravi situazioni di squilibrio economico-finanziario”.

La conversione del decreto che taglia l’Imu per quest’anno sulle prime case avverrà, di fatto, a circa due mesi dalla fine dell’esercizio di bilancio 2013 dei Comuni. Gli Enti locali, all’inizio dell’anno, sulla base di quanto disposto dalla legge di stabilità per il 2013, pensavano di poter contare su cifre certe di entrate derivanti dal tributo sulla casa. Molti quella cifra l’hanno già impegnata, alcuni anche già spesa. Occorre, quindi, che gli amministratori locali possano contare su un intervento certo da parte dello Stato. E’ per questo che un gruppo di senatori Pd, tra cui il modenese Stefano Vaccari, ha presentato un ordine del giorno che impegna il Governo a far sì che la quota di rimborso corrisponda esattamente al mancato introito. “C’è molta preoccupazione tra i nostri amministratori – conferma il sen. Vaccari – non vi è certezza su quale cifra lo Stato riuscirà a destinare ai Comuni, ma nel caso in cui il rimborso non fosse in linea con le previsioni attese questo potrebbe provocare gravi situazioni di squilibrio economico-finanziario”. Il testo dell’ordine del giorno, primo firmatario il senatore Claudio Broglia, impegna l’Esecutivo “ad adottare ogni iniziativa di propria competenza affinché la quota effettiva di rimborso da parte dello Stato verso ogni singolo Comune sia determinata in modo non inferiore al differenziale tra quanto iscritto nei bilanci di previsione alla data di presentazione del presente decreto e quanto accertato effettivamente a consuntivo sul gettito 2013”.

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