Chi sono i due candidati alla segreteria provinciale del Pd

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Lucia Bursi
è nata a Maranello il 5 ottobre 1964. Laureata in architettura a Firenze, ha lavorato in studi di progettazione a Modena. Nel 1994 ha iniziato a collaborare con la pubblica amministrazione, prima come responsabile del servizio Urbanistica della Provincia di Modena, poi responsabile della formazione del Piano urbanistico associato dei Comuni di Sassuolo e Fiorano Modenese. Dal 1994 assessore esterno a Maranello ai lavori pubblici, e dal 1996 al 1999 all’urbanistica territorio, edilizia privata. A Maranello è stata anche vicesindaco, consigliere e presidente del consiglio comunale, poi nel 2001 l’impegno politico si affianca a quello amministrativo con l’iscrizione ai Democratici di Sinistra. Lucia Bursi è Sindaco di Maranello dal 2004, ed è Presidente dell’associazione nazionale Città dei Motori. E’ stata responsabile della programmazione territoriale nell’esecutivo regionale del Pd fino al 2009, dopo aver partecipato attivamente alla nascita e alla crescita del Partito Democratico. Nel 2009 viene rieletta Sindaco del Comune di Maranello; è stata successivamente eletta Vicepresidente del Consiglio delle Autonomie locali della Regione Emilia-Romagna. Componente dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico.
«Le idee e i valori del Partito Democratico – sottolinea Lucia Bursi – sono le idee e i valori delle persone che lo fanno vivere ogni giorno. C’è bisogno di un nuovo gruppo dirigente al quale affidare il compito di attuare una elaborazione inclusiva delle diverse culture, evitando attriti ed immobilismo. Valori ed idee devono concretizzarsi nella vita di tutti i giorni, irraggiandosi alle reti sociali, alla comunità. Solo in questo modo potremo far crescere un Partito Democratico solido, che sa dare risposta al cuore delle necessità di chi si riconosce nei valori della solidarietà, dell’equità, della giustizia, della cultura come strumento di emancipazione, della legalità e del rispetto per le istituzioni. Occorre ascoltare, stimolando una nuova idea di partecipazione, elaborare, fare sintesi. Una sintesi che diventi proposta ed azione nella dimensione della vita comune.»

Giuseppe Schena
è nato ad Avellino il 27 agosto 1967. Dal 1971 risiede a Soliera. E’ sposato e ha un figlio di 11 anni. Laureato in giurisprudenza all’Università di Modena, dall’87 all’89 è responsabile del Progetto Giovani della CISL Provinciale. Dal 1990 al 1993 è titolare di un’azienda di costruzioni e di una società immobiliare. Collabora con alcuni studi legali ed è consulente finanziario per una nota banca nazionale. Impegnato nella cooperazione internazionale e nel commercio equo e solidale, è tra i soci fondatori di Coop Emmaus e di Modena Terzo Mondo. Dal 1990 al 1993 è consigliere comunale a Soliera. Dal 1999 al 2004 ricopre la carica di consigliere comunale, assessore con delega alla scuola, alle politiche giovanili e alla cultura e dal 2002 è Vice Sindaco. Dal 2004 al 2009 è consigliere comunale e Vice Sindaco con delega alla scuola, ai lavori pubblici e al Progetto Unione. E’ assessore dell’Unione Terre d’Argine, dove si occupa di scuola, servizi educativi e polizia locale. Dal 2009 è Sindaco, assessore dell’Unione Terre d’Argine e dal 2012 Presidente della stessa. E’ membro del Direttivo nazionale di Avviso Pubblico, che associa enti locali per la promozione della legalità e il contrasto alle mafie.
«Il PD che ho in mente – spiega Giuseppe Schena – deve essere lo spazio del cambiamento. Un cambiamento che non si alimenta dal disconoscimento di quanto fatto, che non è giudizio negativo sull’impegno profuso dal centrosinistra alla guida delle amministrazioni locali, ma che si fonda sulla consapevolezza che le azioni praticate e i principi che le hanno animate non sono più sufficienti a soddisfare bisogni e aspettative inedite. Il PD che ho in mente è fatto soprattutto di persone, del loro impegno, delle loro storie. Queste persone, il vero capitale del partito democratico, hanno a disposizione degli strumenti: le nostre sedi, le nostre feste. Strumenti e non fini. Spazi indispensabili se sfruttati per far circolare le idee, per facilitare la conoscenza, per costruire relazioni autentiche. Queste persone hanno a disposizione una classe dirigente, gli organi di governo del partito. Organi di governo che sono anch’essi uno strumento, non il fine».