Governo, Negro “Letta garantisce speranza e futuro al Paese”

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Un Pd saldo sulle proprie posizioni, che non patteggia in nome di un galleggiamento precario del Governo, un premier che ha saputo interpretare le aspettative e le necessità del Paese, un Berlusconi che, con l’ennesimo colpo di trasformismo, sta cercando di rinviare un tramonto politico inevitabile: il segretario provinciale Pd Paolo Negro saluta con favore la rinnovata e larga maggioranza che si è confermata a sostegno del Governo Letta per portare a termine le riforme necessarie per il rilancio del Paese e il sostegno delle famiglie e delle imprese. Ecco la dichiarazione di Paolo Negro:

«Il Pd ha tenuto il punto: non abbiamo accettato compromessi e non abbiamo scambiato il rispetto dei principi fondamentali per un galleggiamento qualsiasi del Governo. Questa fermezza, ancorata ai valori costituzionali e al senso dello Stato, ha provocato la reazione folle di chi quei valori e quel senso dello Stato ha perso di vista, al punto di portare il Paese sull’orlo di una crisi di governo dalla conseguenze incalcolabili. La risposta e il discorso al Senato e alla Camera del premier Letta sono stati di altissimo profilo, hanno tracciato indelebilmente il campo tra responsabilità e irresponsabilità, segno intorno al quale, nonostante l’atto disperato di Berlusconi, nasce una nuova maggioranza politica più coesa, su assi più netti. Il discorso di Enrico Letta parla al Paese, traduce in agenda di Governo le domande delle famiglie italiane, in sintonia con le priorità indicate dal Partito Democratico, perché è un discorso e una proposta incentrata sulle necessità inderogabili delle persone in carne ed ossa e sulle richieste di riforme ineludibili. Il lavoro, prima di tutto quello dei giovani, e la necessità di uscire dalle secche della crisi economica. E poi l’Europa, con l’appuntamento con la presidenza italiana del semestre europeo a dieci anni di distanza dall’ultima volta che toccò al nostro Paese guidare la politica dell’Unione. Le necessarie riforme, quella elettorale in primis, che vengono accelerate e hanno un orizzonte temporale certo per superare il meccanismo del bicameralismo perfetto. E, ancora, le misure a sostegno della crescita per venire in soccorso delle famiglie e delle imprese, l’educazione e la cultura come pilastri su cui ricostruire il Paese. Di fronte a un discorso che interpreta le necessità vere e le speranze di cambiamento, abbiamo assistito, per l’ennesima volta, al trasformismo disperato di un uomo che tenta di confermare se stesso al comando di un partito dilaniato e che sembra, invece, essersi stancato di subire ordini e contrordini. Un Berlusconi che non vuole rassegnarsi a un tramonto politico inevitabile e un moderno partito conservatore che stenta a trovare un proprio spazio. Il Partito democratico, invece, è unito attorno all’agenda indicata dal premier e rafforza la propria sintonia con le domande di stabilità, di lavoro e crescita che arrivano dal Paese. Adesso il governo Letta è più forte, più solido e più coeso. Il Pd che ha saputo salvaguardare gli interessi dell’intero Paese deve ora rafforzare il proprio ruolo di pilastro e motore del cambiamento e dell’azione di governo. Ora andiamo avanti, sulla strada delle cose da fare».

(Fonte fotografia: flickr – Palazzochigi)