Fossoli, Bray ha offerto maggiore presenza dello Stato nel campo

Dai parlamentari

Una visita interessata e operativa. Il ministro per i Beni e le attività culturali Massimo Bray, in mattinata, ha fatto tappa all’ex campo di transito e smistamento di Fossoli e ha preso con i vertici della Fondazione una serie di impegni. “E’ stato lui stesso a suggerire una maggiore presenza dello Stato nella gestione del campo – racconta la parlamentare Pd Manuela Ghizzoni – e si è mostrato molto interessato a conoscere gli esiti di una ricerca scientifica che stiamo portando avanti con le Università di Bologna e Venezia su come preservare luoghi simbolici, ma ammalorati e su quale siano le migliori modalità per “fare memoria” nel nostro Paese”. Bray tornerà a Carpi già l’8 dicembre prossimo in occasione della fine dei lavori di ristrutturazione del Museo monumento al deportato.

Il  ministro per i Beni e le attività culturali Massimo Bray, nella mattinata di sabato 14 settembre, ha visitato l’ex campo di transito e smistamento di Fossoli, insieme al sindaco di Carpi Enrico Campedelli, al presidente della Fondazione Campo di Fossoli Lorenzo Bertucelli e alla parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati e componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Campo di Fossoli. “Abbiamo accolto con grande soddisfazione la visita del ministro Bray – spiega l’on. Ghizzoni  – che, dopo aver parlato, venerdì sera, alla Festa provinciale del Pd, della ricostruzione dei beni culturali, non ha voluto mancare l’appuntamento con uno dei più importanti luoghi della memoria italiani, patrimonio di tutto il Paese”. Bray, dopo aver percorso tutti i camminamenti, si è soffermato alla baracca ristrutturata, ora in attesa dei lavori di consolidamento post-sisma. “Il suo interesse si è rivelato non formale – racconta Manuela Ghizzoni – tanto che ci siamo lasciati con alcuni impegni da verificare già nella sua prossima visita a Carpi. Innanzitutto ha proposto una maggiore presenza dello Stato nella gestione del campo. Pur nel rispetto delle prerogative della Fondazione e del Comune, ha suggerito che un rappresentante dello Stato potrebbe sedere nel consiglio di amministrazione del campo anche in vista di un futuro sviluppo della gestione della struttura monumentale e della preservazione dei temi della memoria più in generale. Su quest’ultimo aspetto, la Fondazione sta lavorando da tempo insieme alle Università di Bologna e di Venezia. Si sta indagando, dal punto di vista scientifico, su come rendere più fruibile un luogo così simbolico, ma effettivamente ammalorato e, nel contempo, su quale sia il modo migliore per “fare memoria” nel nostro Paese”. Il ministro Bray ha lasciato Fossoli, diretto nel cratere sismico, dando già un appuntamento ai vertici della Fondazione e del Comune: sarà a Carpi l’8 dicembre prossimo per la fine dei lavori di ristrutturazione del Museo monumento al deportato, nel quarantennale della sua edificazione. Quello sarà il momento per una prima verifica su questi due temi: maggiore presenza dello Stato nella gestione dell’ex campo di Fossoli e progettazione scientifica su come promuovere e preservare i luoghi della memoria.